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PRO LOCO GUIGLIA APS
Gastronomia
SAPORI ANTICHI DELL'APPENNINO EMILIANO


Nel territorio di Guiglia si possono gustare tutte le specialità tipiche della cucina Emiliana: Tortellini, Tortelloni, Tagliatelle ed in particolare quei piatti di origine montanara tipici delle nostre tradizioni. Chi visita questi luoghi non può mancare di assaggiare i Borlenghi (Burlèng), le Crescentine (Carsent) e lo Gnocco Fritto (Carsenta Frèta o Gnoc Frèt) vere e proprie golosità in grado di appagare qualsiasi palato.
BORLENGHI
Il Borlengo è una specialità locale veramente tipica perché si può mangiare in una zona territoriale molto ristretta. Nonostante la sua secolare età infatti non ha mai oltrepassato i confini entro i quali, ancora oggi, è conosciuto. Forse anche per questo le sue caratteristiche sono rimaste intatte e tramandate di generazione in generazione. Il Borlengo, come per buona parte delle ricette tradizionali, è soggetto a varie rivendicazioni relative alla sua origine. Ogni paese della zona ne rivendica la paternità e sono nate molte leggende attorno alla nascita di questo originalissimo cibo, uno dei simboli del territorio. Di fatto la datazione più antica risale al 1266 a Guiglia. Il Borlengo si ottiene cuocendo una colla liquida (preparata con acqua, farina,uova e sale) in una apposita padella chiamata sole o ruola. Una volta cotto il Borlengo ha la consistenza di una sfoglia molto sottile e friabile e viene condito con la cunza ( un pesto di pancetta, lardo, aglio e rosmarino), una abbondante spolverata di Parmiggiano Reggiano e poi piegato in quattro e servito per essere mangiato ancora molto caldo.Spesso viene fatta confusione chiamando i Borlenghi con altri nomi come Ciacci o Zampanelle che poi in certe zone sono anche realizzati in modi diversi. Per fare definitivamente chiarezza, il 31 Luglio 1999 è stato redatto e depositato presso un notaio il disciplinare di produzione del Borlengo che ne definisce i requisiti. Tutti gli anni nel mese di Maggio a Guiglia capoluogo si tiene la Sagra del Borlengo dove è possibile assaggiare la specialità; sono comunque numerosi i ristoratori della zona che propongono i Borlenghi nel loro menù tutto l'anno.



CRESCENTINE
La Crescentina invece ha una diffusione più estesa a tutto l'Appennino Modenese ed anche alla pianura. La Crescentina ha costituito per moltissimi anni il "pane" per gli abitanti dell'Appennino Modenese e rappresenta oggi una consuetudine alimentare rimasta intatta nel tempo. Gli ingredienti semplici della sua ricetta, latte (o acqua), farina, lievito e sale, che trovavano ragione nella scarsità di risorse presenti nella cucina di un tempo, le conferiscono ancora oggi semplicità e genuinità . Vengono farcite col "pesto" fatto di lardo, aglio e rosmarino o con salumi e formaggi o accompagnate da genuine cacciatore di pollo e di coniglio. Anche per questo cibo, si fa un pò di confusione sul nome : c'è infatti chi le chiama Tigelle. In realtà le Tigelle erano i dischi di terracotta, preventivamente scaldati nel camino, in cui originariamente venivano cotte le Crescentine avvolte tra due foglie di castagno o di noce. Nel borgo di Samone è possibile visitare il museo dedicato proprio alla Tigella.Le Crescentine sono proposte nei menù di numerosi locali del territorio e, ovviamente, in occasione della Sagra del Borlengo. Nel caso della Crescentina si è anche cercata, ed ottenuta con discreto risultato, l'industrializzazione alimentare che consente di poter porre in commercio le Crescentine confezionate precotte, da scaldare e farcire al momento del consumo.


GNOCCO FRITTO
Lo Gnocco Fritto è anch'esso una sorta di antico pane montanaro che a differenza delle Crescentine viene fritto. L'impasto è simile a quello delle Crescentine, viene solitamente tagliato in dischi più grandi e fritto nello strutto. Una volta cotto, bello dorato e rigonfiato viene farcito con gustosissimi salumi nostrani riuscendo ad ingolosire anche il più salutista tra gli amici.Anche questo tipico piatto si può gustare in numerosi locali della zona.
Esemplari compagni di Crescentine e Gnocco Fritto sono i salumi nostrani Emiliani : Prosciutto, Salame, Coppa, Ciccioli, Pancetta. Anche sotto questo aspetto il territorio Guigliese da il suo nobile ed importante contributo; numerosi sono infatti i Prosciuttifici nel territorio dove viene prodotto e stagionato il Prosciutto di Modena DOP e tutti gli altri tipi di salumi. Con il latte prodotto dagli allevamenti bovini del territorio di Guiglia, si produce il famoso Parmigiano Reggiano. Siamo infatti all'interno della zona d'origine di questo straordinario formaggio. Anche nel territorio di Guiglia troviamo caseifici che producono e vendono questo prelibato formaggio che è spesso compagno o ingrediente dei piatti tipici locali.
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